Cosa vedere Nara e Osaka in un giorno

Dotonbori by night

Siamo arrivati al nostro decimo giorno in Giappone e questa mattina, dopo colazione, proseguiremo il nostro tour spostandoci da Kyoto a Nara. In programma c’è la visita al Parco dei cervi ed al Tempio Todai-ji per poi raggiungere Osaka, la nostra ultima destinazione.

Nara

Fushika Chozuya
Fushika Chozuya

Nara è celebre soprattutto per i suoi cervi sika, ma non tutti sanno che questa città occupa un ruolo di primo piano nella storia del Giappone perché è stata la prima capitale permanente del Paese. In precedenza nota come Heijokyo (o Heijo), Nara divenne sede del governo nazionale nel 710. Prima di allora, la capitale veniva trasferita ogni volta che un nuovo imperatore saliva al trono.

Tuttavia, poiché l’influenza e le ambizioni politiche dei potenti monasteri buddisti della città divennero una seria minaccia per il governo, la capitale, nel 784, fu spostata da Nara a Nagaoka e pochi anni dopo a Kyoto.

Nara, situata a poca distanza da Kyoto e Osaka, è un centro ricco di storia e religione. Ospita alcuni dei beni culturali più importanti del Giappone, tra cui otto siti che sono inseriti nel patrimonio mondiale dell’UNESCO e denominati “Monumenti storici dell’antica Nara”. Tra questi, si annoverano alcuni dei templi più antichi e imponenti del Giappone, il celebre Nara Kōen o “Parco dei Cervi”. Nara è inoltre la città dove è stato ideato il Sake, la rinomata bevanda ottenuta dal riso e diffusa a livello internazionale.

Nara Kōen (Parco dei Cervi)

La nostra prima tappa è il secolare parco “Nara Kōen”, noto anche come Parco dei Cervi. Attraversata la via principale, caratterizzata da ristoranti tipici e negozi, prolungando la camminata per alcuni minuti, ci si imbatte in decine e decine di cervi sika che vagano indisturbati lasciandosi avvicinare senza alcuna paura. Questi cervi, che si dice siano oltre 1200 esemplari, sono protetti e considerati “Monumenti Naturali” del Giappone. Una leggenda narra che la divinità custodita all’interno del santuario Kasuga Taisha, Takemii Kajichi no Mikoto, abbia cavalcato fino a Nara su una bellissima cerva bianca. A causa di questa leggenda, la tradizione shintoista iniziò a considerare i cervi oltre che “messaggeri degli dei” anche animali sacri con la possibilità quindi di vagare tranquillamente nel parco e nella città di Nara.

Pensate che in passato il far male o uccidere uno di questi cervi era considerato un delitto punibile addirittura con la morte.

Cervi al Parco di Nara
Cervi al Parco di Nara

I cervi di Nara sono abituati alla presenza umana e si lasciano avvicinare e toccare con facilità. È possibile acquistare, al costo di circa 200 yen, degli appositi crackers chiamati Shika Senbei, realizzati con farina di frumento e crusca di riso. Sebbene nutrire i cervi con questi crackers possa sembrare divertente, è importante prestare molta attenzione poiché alcuni esemplari, attratti dal cibo, potrebbero mostrare segni di aggressività.

Cucciolo di cervo sika
Cucciolo di cervo sika

Dopo questa bella esperienza proseguiamo il nostro cammino verso il Tempio Todai-ji.

Tempio Todai-ji

Il Tempio Tōdai-ji è un antico tempio buddhista e una delle mete imperdibili durante la visita al Parco dei Cervi. Questo tempio custodisce una delle statue in bronzo di Buddha più grandi del Giappone e ha svolto un ruolo centrale nel Buddhismo giapponese. Attorno al tempio si estende un magnifico paesaggio naturale e architettonico che offre immagini suggestive dell’antica Nara.

 Nandaimon
Nandaimon

Giunti all’ingresso principale del tempio Tōdai-ji, il Nandaimon (“Grande Porta del Sud”), rimango colpita dall’imponenza di questa porta considerata un Tesoro Nazionale. Custode di due imponenti statue di guardiani, alte più di otto metri, protettrici del tempio, i Kongōrikishi (o Niō), la porta è una ricostruzione del periodo Kamakura. L’originale, risalente al periodo Nara, fu distrutta da un tifone.

Chumon
Chumon

Dopo aver attraversato il Nandaimon, prima di accedere al Daibutsuden (Sala del Grande Buddha), si incontra un vasto spazio il Chūmon (portale principale). Quest’ultimo era anticamente affiancato da due pagode a cinque piani, distrutte da incendi.

Tondai-ji
Tondai-ji

Mi aspettavo un tempio maestoso ma vederlo dal vivo ha superato ogni aspettativa. Il Tōdai-ji è probabilmente il tempio più celebre di Nara e uno dei più importanti e noti del Giappone. Il tempio è stato distrutto e ricostruito più volte nel corso dei secoli e in origine era molto più esteso rispetto all’attuale struttura. Era circondato da mura e dotato di quattro porte. Oggi, la sala principale (Daibutsuden), sebbene sia solamente i due terzi di quella originale, è considerata la più grande struttura in legno al mondo. Al suo interno è presente una delle statue di Buddha più grandi del Giappone. Costruita interamente in bronzo e alta ben 15 metri. Leggermente arretrate, ai suoi lati, si possono ammirare le statue giganti di due Bodhisattva. Infine, sono presenti varie altre statue buddhiste di dimensioni minori.

Grande Buddha
Grande Buddha

Una piccola curiosità, all’interno della sala Daibutsuden, alla base di una colonna portante in legno, è presente un foro delle dimensioni della narice della statua di Buddha. È consuetudine per visitatori e turisti tentare di attraversarlo con l’intero corpo (si presume che solo i bambini e le persone di bassa statura possano riuscirci senza rimanere incastrati). La leggenda narra che chi riesce in questa impresa riceverà l’illuminazione nella prossima reincarnazione. Senza fare nomi ma due persone del nostro gruppo hanno tentato l’impresa e a sorpresa, una delle due, è riuscita nel suo intento!

Colonna portante con buco
Colonna portante con buco

Continuiamo la nostra visita nei dintorni del tempio dove ci sono altri edifici di pertinenza del complesso che ritengo particolarmente interessanti.

Nigatsu-dō

Nigatsu-dō
Nigatsu-dō

Nigatsu-dō è un tempio buddista situato alle pendici del monte Wakakusa, nella parte orientale di Nara. Il nome, che letteralmente significa “edificio del secondo mese”, fa riferimento alla suggestiva cerimonia annuale del fuoco e dell’acqua denominata Omizutori

Panorama dal Nigatso-dō
Panorama dal Nigatso-dō

Le strutture originali del complesso Nigatsu-dō potrebbero risalire alla metà dell’VIII secolo. Completamente distrutte da un incendio nel 1667, furono ricostruite fedelmente due anni dopo. Similmente al tempio Kiyomizu-dera, il padiglione principale su palafitte è stato dichiarato Tesoro Nazionale del Giappone. Il punto di forza del Nigatsu-dō risiede nella vista che si gode su Nara dal balcone in legno dell’edificio principale. Molto meno affollato del vicino Todai-ji, il tempio, situato leggermente più in alto (bisogna affrontare diverse scalinate in pietra piuttosto ripide), offre un’interessante vista panoramica sul centro della città. È stato davvero piacevole e rilassante contemplare il paesaggio e immaginare per un attimo l’antica capitale.

Santuario Kasuga Taishan

Santuario Kasuga Taishan
Santuario Kasuga Taishan

Ci troviamo ora al Santuario Kasuga Taisha, uno dei siti più sacri del Giappone. Qui sono custodite numerose divinità che attirano sia devoti che turisti desiderosi di vivere un’esperienza tipicamente shintoista.

Il santuario fu eretto nel 768 su ordine dell’Imperatrice Shotoku. È consuetudine per un santuario giapponese custodire una o più divinità, ma il Kasuga Taisha ne venera ben quattro, tra cui quelle di Kashima (Prefettura di Saga), Katori (Prefettura di Chiba) e Hiraoka (Osaka).

Ciò che rende particolare e celebre il Kasuga Taisha sono i colori e lo scenario suggestivo. Il contrasto tra la brillante vernice vermiglia, il bianco delle pareti e i tetti in legno di cipresso ha ispirato vari fotografi. Il santuario, secondo una consuetudine che si è protratta fino alla fine del periodo Edo, veniva ricostruito ogni due decenni.

Lanterne in bronzo e pietra
Lanterne in bronzo e pietra

Una delle prime cose che si notano entrando nel complesso del Kasuga Taisha è la presenza di migliaia di lanterne in pietra: se ne contano oltre duemila. Un sentiero costeggiato su entrambi i lati da lanterne conduce all’edificio principale nel quale sono custodite più di un migliaio di lanterne in bronzo.

Non a caso, la zona è rinomata per il suo Festival delle lanterne, il Mandoro. Durante questo evento che si tiene due volte all’anno, all’inizio di febbraio e a metà agosto, le lanterne illuminano il santuario e l’area circostante.

Hokke-do
Hokke-do

L’Hokke-dō, noto anche come Sangatsu-dō, è la struttura più antica del complesso del tempio Tōdai-ji. Sebbene il tempio in sé non presenti particolari elementi di rilievo, la sua peculiarità risiede nella magnifica sala che ospita dieci straordinarie statue lignee rappresentanti la quintessenza della scultura del periodo Nara.

Il santuario principale attira l’attenzione dei visitatori che spesso, forse involontariamente, trascurano i santuari minori. Tra questi, meritano una menzione i quindici santuari che compongono il percorso noto come pellegrinaggio dei quindici santuari di Kasuga Wakamiya. I visitatori si recano in ciascuno di essi per pregare e chiedere protezione dalle avversità della vita. Tra i santuari più degni di nota figura il Santuario Wakamiya che ogni anno ospita il Festival di Kasuga Wakamiya On-matsuri. Questo evento rappresenta un’eccellente opportunità per ammirare le tradizionali arti sceniche giapponesi.

Questa tappa del nostro viaggio mi è veramente piaciuta anche se avrei voluto aver più tempo a disposizione per poter visitare tutto con maggior calma. Rimarrà comunque un ricordo indimenticabile.

Osaka

Osaka dal Castello
Osaka dal Castello

Ci troviamo ora a Osaka, la terza città più grande del Giappone e un importante centro culturale, storico ed economico. Conosciuta come la “Città dei Mercanti” e la “Cucina del Giappone”, nel periodo Edo, Osaka era il centro della nazione per il commercio del riso e di altri prodotti alimentari essenziali.

Oggi la città continua ad essere all’altezza della sua reputazione con una fiorente attività di street food e un amore radicato per i piatti saporiti e sostanziosi. Conosciuta per la sua gente calorosa e alla mano, Osaka offre uno sguardo unico sulla cultura alimentare del Giappone rendendola una destinazione imprescindibile per gli appassionati di cucina.

Questa città ha rappresentato una pietra miliare nella civiltà giapponese e la sua posizione strategica ne ha fatto il fulcro dei primi scambi culturali e commerciali. Mentre Tokyo, allora nota come Edo, era ancora in fase di sviluppo, Osaka si affermava già come un fiorente centro culturale.

Osaka durante la Seconda guerra Mondiale è stata profondamente segnata dai bombardamenti che hanno quasi completamente distrutto la città. Nonostante questi tragici eventi, è risorta dalle sue ceneri ed è stata rapidamente ricostruita.

Osaka è una giungla di cemento e, nonostante non abbia un’architettura pittoresca o giardini zen, offre numerose attrazioni e attività interessanti.

Distretto di Shinsekai

Shinsekai
Shinsekai

La nostra prima tappa a Osaka è stata il distretto di Shinsekai. Inaugurato nel 1912 con l’intento di creare un parco divertimenti, il quartiere di Shinsekai nel corso degli anni è divenuto, a seguito dello scarso sviluppo economico, una delle aree più disagiate della città. Il parco divertimenti originale è rimasto aperto per poco più di un decennio e la Torre Tsutenkaku rappresenta oggi una testimonianza di quel passato.

Torre di Tsutenkaku
Torre di Tsutenkaku

La principale attrazione di Shinsekai è la Torre Tsutenkaku che offre una vista panoramica del quartiere e rappresenta una delle principali attrazioni turistiche. La salita al ponte superiore della torre offre un punto di osservazione privilegiato; personalmente non ho ritenuto necessario salire fino alla cima trovando la vista interessante anche dal basso. Ho preferito esplorare i labirintici vicoli e le strade di Shinsekai che offrono molteplici prospettive sulla torre. Per chi, come me, è appassionato di fotografia, Shinsekai rappresenta un ambiente ideale in grado di catturare l’essenza della fotografia di strada grazie alla sua atmosfera vibrante.

Personaggio a Shinkesai
Personaggio a Shinkesai

Oltre alla torre, Shinsekai offre un’esperienza unica: la scoperta dei suoi quartieri. Qui non ci sono locali alla moda ne vetrine scintillati con le ultime novità del momento. Il quartiere di Shinsekai è molto caratteristico e stacca in modo netto dalla Osaka moderna e dal quartiere di Dotonbori con i suoi locali alla moda. Qui ci sono un’infinità di botteghe ed empori dove si possono acquistare, a basso costo, oggetti di ogni genere, negozi di souvenirs, bar e ristoranti economici.

All’ora di pranzo si ha l’imbarazzo della scelta tra le varie offerte culinarie. Uno dei piatti forti di Shinsekai è il rinomato Takoyaki che consiste in polpette di polpo in pastella. Personalmente ho preferito assaggiare il Kushikatsu celebri spiedini di Osaka e della regione del Kansai. Questi spiedi sono fatti con pesce, carne e verdure, pastellati e fritti: veramente buoni, e costano pochissimo!!!

Ristorante a Shinsekai
Ristorante a Shinsekai

Oltre ai ristoranti e alle innumerevoli insegne luminose a Shinsekai ci sono sale giochi un po’ ovunque.

Un’ altra caratteristica distintiva di Shinsekai è la presenza di numerose statue di Billiken, figura venerata a Osaka. Si ritiene che queste statue, raffiguranti piccoli uomini sorridenti, siano di buon auspicio.

Billiken
Billiken

Shinsekai ha ancora oggi la reputazione di essere uno dei quartieri più malfamati e pericolosi del Giappone. In realtà le cose non stanno proprio così, l’intera area centrale del quartiere è accessibile senza il minimo timore sia di giorno che di sera. Vi consiglio, comunque, di prestare particolare attenzione durante le visite serali. Vi ricordo che questa raccomandazione è valida per qualsiasi destinazione.

Insegne a Shinsekai
Insegne a Shinsekai

Shinsekai rappresenta una meta imperdibile per chi visita Osaka. Ho amato l’atmosfera unica del quartiere che fonde elementi della cultura giapponese con influenze occidentali. Passeggiare tra le vie, gustare le specialità culinarie locali e lasciarmi affascinare dalle insegne suggestive è stata un’esperienza indimenticabile. Vi consiglio di visitare Shinsekai in quanto si conferma, a mio parere, una destinazione ideale per immergersi nei panorami e nei sapori caratteristici di Osaka. Un viaggio nella città non sarebbe completo senza una visita a questo iconico quartiere rinomato per la sua vivacità e per l’eccezionale offerta di cibo di strada.

Castello di Osaka

Lasciamo le vivaci strade di Shinsekai per dirigerci al Castello di Osaka.

Al nostro arrivo all’ingresso Kyobashi-guchi veniamo accolti da un’imponente pietra megalitica. La sua presenza suscita in me l’inevitabile domanda su come sia stato possibile trasportare pietre di tali dimensioni. Sembra che il trasporto delle pietre megalitiche per la costruzione del Castello di Osaka abbia richiesto una combinazione di ingegno, manodopera e risorse disponibili all’epoca, tra cui navi, carri a ruote e persino l’utilizzo di alghe come lubrificante. Le pietre furono estratte da diverse località, come il monte Rokko, le isole del Mare Interno di Seto e Kyushu, alcune distanti anche 350-420 km: un risultato davvero incredibile.

Pietre megalitiche entrata Kyobashguchi
Pietre megalitiche entrata Kyobashguchi

Non appena entri nel parco e vedi questo maestoso castello, ti rendi subito conto che non è un castello come quelli che hai visto fino ad ora. E’ uno spettacolo visivo incredibile, un gigante che si erge nel cuore della città, circondato da fossati e mura imponenti, torrette eleganti dal colore inconsueto e rifiniture d’oro. Costruito originariamente nel 1583 è stato più volte distrutto e ricostruito. La struttura attuale, con rinforzi in cemento, è una riproduzione fedele dell’originale.

Castello di Osaka
Castello di Osaka

Il Castello di Osaka non rappresenta solo un’attrazione di grande impatto visivo, ma costituisce anche un sito di notevole rilevanza storica avendo svolto un ruolo significativo nell’unificazione del Giappone avvenuta nel XVI secolo.

Toyotomi Hideyoshi, noto come il “Napoleone del Giappone”, diede inizio alla costruzione del Castello di Osaka nel 1583. Da allora, il castello è stato teatro di numerosi conflitti subendo incendi e ricostruzioni. L’attuale mastio fu ricostruito nel 1931. All’interno del castello si trova un museo che espone reperti e informazioni sulla sua storia.

L’architettura del Castello di Osaka rappresenta l’essenza del Giappone caratterizzata da una serie di torri e torrette slanciate. L’imponente struttura domina il panorama cittadino.

La torre principale ospita il Museo del Castello di Osaka. Visitandolo è possibile avere la possibilità di scoprire la storia di questa costruzione e del suo ideatore grazie al materiale custodito e ai monitor che mostrano, ininterrottamente, 19 scene di vita di Hideyoshi. La collezione presenta un’ampia selezione di oggetti appartenenti all’epoca di Hideyoshi Toyotomi, in particolare armature ed armi, oltre a mobili, ritratti e lettere.

Scalare il mastio fino alla sommità è un’esperienza quasi imprescindibile. Dall’ultimo livello si gode di una vista panoramica a 360 gradi sulla città, un panorama in continua evoluzione con il variare della luce e che offre scorci suggestivi su grattacieli, fiumi e tetti tradizionali.

Panorama Osaka
Panorama Osaka

Un aspetto da tenere in considerazione è l’elevato numero di visitatori che giornalmente visitano il castello di Osaka, pertanto, nelle ore di punta, spesso risulta difficoltoso apprezzare appieno l’ascesa.

L’ascensore interno, durante la nostra visita, purtroppo è stato preso d’assalto pertanto abbiamo dovuto usare le scale che risultano essere parecchio ripide, un dettaglio da tenere a mente se si hanno difficoltà motorie o si viaggia con bambini piccoli. Anche all’interno, tra vetrine e pannelli, muoversi in uno spazio contenuto può diventare caotico e rendere la visita un po’ frettolosa.

Ma vi garantisco che la fatica vale veramente la pena in quanto si può godere di una vista mozzafiato sul parco, sulla città e, in lontananza, sulle splendide montagne.

Castello di Osak
Castello di Osaka

Il Parco del Castello di Osaka, di oltre 100 ettari con sentieri tortuosi, laghetti tranquilli, ponti tradizionali e giardini ben curati è un’ampia area verde polifunzionale che circonda il castello. Oltre il fossato, nell’area dell’antica cittadella occidentale, si trova il Giardino Nishinomaru caratterizzato da centinaia di ciliegi, albicocchi, pruni, maestosi ginkgo biloba e aceri.

Penso che il parco e il giardino durante la stagione della fioritura dei ciliegi abbiano un fascino forse unico. Tuttavia, ritengo sia altrettanto affascinante visitarli in autunno, come nel nostro caso, quando i colori, che spaziano dal rosso fuoco al dorato, creano uno scenario ideale per i fotografi naturalisti.

Se siete appassionati di architettura, storia, natura o giardinaggio, il Castello di Osaka è una meta imperdibile.

Dotonbori

Riprendiamo il nostro bus e ci dirigiamo verso il quartiere di Namba Dotonbori.

Dotonbori by night
Dotonbori by night

Il quartiere Dotonbori di Osaka rappresenta il fulcro pulsante e dinamico della città, incarnando l’essenza della celebre filosofia locale “cibo e divertimento”. Luci al neon, street food e tanta gente, questo vivace quartiere del divertimento, incentrato sul canale Dotonbori, offre ai visitatori un’esperienza sensoriale memorabile grazie alle sue insegne al neon, agli aromi invitanti e a un’atmosfera vibrante.

Ruota Panoramica Ebisu tower
Ruota Panoramica Ebisu Tower

Scendiamo dal nostro bus e ci incamminiamo lungo il canale dove si susseguono insegne luminose enormi, luci al neon e psichedeliche, pareti decorate con murales di forte impatto visivo, pupazzi di ogni genere a grandezza naturale che si muovono e ballano tra la folla a ritmo di musica tenuta ad alto volume. Un concentrato di suoni, colori, odori e sapori incredibili.

È indubbio che Dotonbori sia una delle destinazioni più popolari e frequentate di Osaka. Un flusso costante di persone, a qualsiasi ora del giorno e della notte, percorre le strade che costeggiano il canale, alcuni per una semplice passeggiata, altri per gustare le specialità locali, altri ancora per fare shopping o per immergersi nella vibrante vita notturna di questo luogo straordinario.

Per quanto riguarda il cibo a Dotonbori si ha l’imbarazzo della scelta, dallo street food, ai pub e ai ristoranti di ogni tipo.

Dotonbori
Ristorante Doraku a Dotonbori

Se desiderate concedervi un’esperienza culinaria di alto livello e avete voglia di gustare specialità a base di granchio, il Doraku è il ristorante ideale. La sua presenza è inconfondibile grazie all’enorme e luminoso granchio che si muove, simbolo del locale. Vi segnalo che i prezzi sono piuttosto elevati, ma la qualità della cucina merita sicuramente una visita.

Se invece preferite un’opzione più economica, vi consiglio gli immancabili Takoyaki, ovvero polpette di polpo fritte, oppure gli Okonomiyaki, simili a frittelle salate, facilmente reperibili in tutto il paese.

Se siete coraggiosi e curiosi, è possibile assaggiare il fugu, o pesce palla, molto pregiato e costoso ma al contempo un pesce velenoso e potenzialmente letale se non cucinato a dovere. Se desiderate provare l’esperienza del fugu giapponese è opportuno e consigliabile rivolgersi a ristoranti qualificati e certificati. Dal 1958, infatti, i cuochi giapponesi devono ottenere un’apposita licenza e superare un rigoroso esame ministeriale che li abilita a trattare e cucinare il pesce palla nel proprio ristorante. Tale licenza garantisce la loro abilità nel renderlo sicuro al 100%.

Se si vuol rimanere sul “tradizionale” è possibile trovare tantissimi ristoranti dove mangiare sushi, udon o un bel piatto di ramen.

Murales a Dotonbori
Murales a Dotonbori

Dōtonbori non è solo luci al neon, cibo e shopping: qui si trova anche un piccolo tempio, Hozen-ji. Nascosto nei vicoli di Dōtonbori, tra okonomiyaki e izakaya, il tempio Hozen-ji di Osaka è forse maggiormente conosciuto per la sua statua ricoperta di muschio della divinità Fudō Myō-ō..

Il tempio Hozen-ji, uno dei più insoliti e suggestivi di Osaka, si trova a breve distanza, circa due minuti a piedi, dalla zona del fiume Dotonbori e dal celebre cartellone Glico Man. 

Il fascino del tempio Hozen-ji deriva non solo dalla presenza di muschio su una delle statue, cosa che gli conferisce un aspetto particolare quasi fosse un vegetale, ma anche dalla sua posizione singolare.

Uomo Glico
Uomo Glico

A mio parere Dotonbori è la vera attrazione della città per cui vale veramente la pena andarci, senza ovviamente nulla togliere al Castello di Osaka ed al meraviglioso giardino di Nishinomaru.

Gmario a Dotonbori
Gmario a Dotonbori

Riprendiamo il nostro bus e ci dirigiamo verso il nostro albergo il Rihga Royal Hotel 5* di Osaka. Devo dire che ci siamo trovati veramente bene e la sorpresa che mi è stata riservata all’arrivo è stata veramente gradita. Era il mio compleanno e per l’occasione i ragazzi Ester e Andrea mi hanno fatto trovare una bellissima suite. Un bellissimo epilogo per un viaggio stupendo.

Suite Righa Royal Hotel Osaka
Suite Righa Royal Hotel Osaka
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