Visita all’ Area dei cinque laghi e Monte Fuji

Monte Fuji

Oggi è il quinto giorno del nostro tour in Giappone e non vedo l’ora di partire verso la meta che è sicuramente quella che più aspettavo. Il Monte Fuji è infatti uno dei motivi che ci ha spinti a scegliere il Giappone per questo viaggio. Devo dire che non siamo rimasti delusi!

Il Monte Fuji, simbolo del Giappone, non è solo sacro (per i giapponesi) ma significa anche purezza, perseveranza ed eternità. I suoi ripidi pendii e le sue cime innevate ispirano rispetto e contemplazione. Nella cultura giapponese, la montagna viene spesso associata alla meditazione e alla ricerca dell’illuminazione spirituale. Il Monte Fuji è stato riprodotto innumerevoli volte nell’arte giapponese, forse, in maniera più significativa, nella serie di xilografie “Trentasei vedute del Monte Fuji” di Hokusai. Questa serie ritrae il Monte Fuji da diverse località, in varie stagioni e condizioni atmosferiche. La più famosa di queste xilografie è senz’altro Kanagawa-oki Nami Ura, conosciuta in italiano come “La grande onda di Kanagawa“, che rappresenta tre imbarcazioni minacciate da una gigantesca onda con il Monte Fuji sullo sfondo.

La giornata promette bene, c’è un bel sole e dalla finestra della nostra stanza si vede il Monte Fuji in tutto il suo splendore. Speriamo che, come spesso accade, le nuvole non coprano la cima privandoci di questo incredibile spettacolo.

Vista dalla nostra stanza Keio Plaza Hotel
Vista dalla nostra stanza Keio Plaza Hotel

Puntuali come al solito, dopo colazione, lasciamo il nostro albergo per dirigerci verso la zona dei Cinque Laghi. Sono sincera nell’ammettere di non essermi per nulla pentita di aver deciso di visitare il Giappone in autunno, e più ci addentriamo tra alle montagne più incontriamo panorami dai colori intensi che vanno dai rossi infuocati agli arancioni bruciati e ai gialli dorati. Il tutto crea uno spettacolo che rende molto gradevole il nostro viaggio. La Pagoda di Chureito si trova nell’Arakurayama Sengen Park, vicino alla città di Fujiyoshida che dista circa 2 ore da Tokyo.

1. Arakurayama Sengen Park e la Pagoda di Chureito

Ed eccoci arrivati a destinazione. Dal parcheggio dei pullman per arrivare al parco, seguendo le indicazioni, ci vogliono circa 10 minuti.

L’ingresso del Parco Arakurayama Sengen si trova sul lato destro della strada. La camminata per raggiungere questo punto dalla stazione dei treni Shimoyoshida è durata poco più di dieci minuti. L’ingresso al parco è gratuito come la visita alla Pagoda Chureito.

Sono felice perché finalmente intravedo l’ingresso al Santuario Arakurayama Sengen dove ci aspettano molti gradini e un sentiero che porta ad un grande Torii.

Torii entrata Santuario Arakurayama Sengen
Torii entrata Santuario Arakurayama Sengen

In quest’area ci sono anche servizi igienici e un furgone che vende bevande e snack. Vi consiglio di acquistare una bottiglia d’acqua se non ne siete già in possesso , soprattutto in caso di giornata calda: me ne sarete grati!

Piazzale
Piazzale

Sempre in quest’area ci sono anche delle panchine da dove, in una giornata limpida come quella odierna, si può vedere il Monte Fuji. Tuttavia la vista migliore sarà quando raggiungeremo la Pagoda Chureito, uno dei posti più affascinanti per ammirare il maestoso Fujisan.

Santuario Arakura Sengen
Santuario Arakura Sengen

Ora viene la parte più difficile perché per arrivare alla Pagoda Chureito bisogna salire ben 398 gradini. Abbiamo impiegato circa quindici/venti minuti, calcolando qualche sosta per riprendere fiato, fare qualche fotografia e bere un sorso d’acqua.

Sentiero per la Pagoda di Chureito
Sentiero per la Pagoda di Chureito

Volendo, per le persone che preferiscono evitare i gradini, c’è un piccolo sentiero che porta comunque alla Pagoda. Si nota anche un cartello con una scritta che mi ha lasciata un po’ perplessa “fate attenzione c’è un orso nella zona“: spero di non incontrarlo proprio oggi!!

Attenti all'orso
Attenti all’orso

Dopo la fatica ecco finalmente la Pagoda di Chureito. Devo dire che la meravigliosa vista del Monte Fuji innevato mi ha emozionata; mentre scrivo questo post e rivedo le immagini scattate da questo punto, mi rendo conto che tutto quello che ho vissuto in quel momento è esattamente come me l’ero immaginato, dal paesaggio meraviglioso, quasi magico, ai colori del momijigari.

Noi e la Pagoda
Noi e la Pagoda

La Pagoda di Chureito è nota anche come Monumento Cenotafio di Fujiyoshida. Costruita come monumento alla pace nel 1963 per commemorare i cittadini morti nelle guerre dalla metà del 1800 alla seconda guerra mondiale. La Pagoda fa parte del Santuario di Arakura Sengen il cui parco è aperto 24 ore su 24 con ingresso gratuito.

La Pagoda ed il Monte Fuji
La Pagoda ed il Monte Fuji

Sono rimasta ad ammirare il Monte Fuji da ogni angolatura possibile per poter imprimere nella mia mente questo meraviglioso scenario. Il ritorno è stato molto più semplice e veloce della la salita.

Vedere la Pagoda ed il Monte Fuji con il momijigari ha sempre e comunque il suo fascino anche se dicono che il periodo più bello sia nella stagione dei ciliegi in fiore.

Se siete in Giappone, dovete assolutamente visitare la Pagoda perché è uno dei luoghi più iconici di tutto il Giappone.

2. Oishi Park

Dopo essere stati in uno dei posti più affascinanti che ci siano “La Pagoda Chureito“, ci dirigiamo ora verso l’Oishi Park che si trova sul Lago Kawaguchiko nella prefettura di Yamanashi. Il sito é Patrimonio Mondiale dell’Umanità e si trova ai piedi del Monte Fuji.

Oishi Park
Oishi Park

Il Parco Oishi, situato sulle rive del lago Kawaguchiko, è un luogo particolarmente rinomato per scattare foto del Monte Fuji, cosa rivelatasi del tutto vera perché da qualunque parte ci si trovi nel parco si ha di fronte il maestoso Fujisan. Un’altra cosa che rende questo parco molto famoso é l’essere luogo di fioritura di oltre 90 diversi tipi di fiori stagionali tra cui i ciliegi, fiori di colza, ortensie. Se vi doveste trovare qui da fine giugno a metà luglio, potreste assistere al Festival delle erbe di Kawaguchiko momento in cui il parco si trasforma in un mare di lavanda viola chiaro.

Lago Kawaguchiko
Lago Kawaguchiko

Abbiamo approfittato di questa sosta per consumare un pranzo veloce per poi rilassarci passeggiando sulla “Flower Street” e ovviamente scattare fotografie del Fujisan. Devo dire che sorseggiare un caffè seduti su una panchina in riva al lago è stato veramente rilassante.

3. Lago Suwa e Suhaku Inn

Dopo questo breve relax sulle rive del Lago Kawaguchiko riprendiamo il nostro pullman per spostarci verso Matsumoto, nel cuore delle montagne, e raggiungere quindi il nostro albergo affacciato sul Lago Suwa.

Il Lago Suwa si trova nel cuore della Prefettura di Nagano ed è il lago più grande di questa prefettura. Avvolto dalle montagne e da un’atmosfera mistica, il Lago Suwa offre, dal parco Tateishi, viste mozzafiato. Si racconta che questo specchio d’acqua sia la dimora di spiriti divini e ispiratore di credenze popolari. Le creste che si formano sulla superficie ghiacciata di questo lago si dice siano le tracce del passaggio del dio Suwa Muojin che attraversa lo specchio d’acqua per fare visita alla moglie, la dea Yasakatome-no-kami, la cui dimora si trova in un santuario sulla riva opposta. A dire il vero questo fenomeno è conosciuto come “omiwatari“, in italiano attraversamento della divinità, ed è il risultato dell’interazione tra la superficie ghiacciata e le acqua termali che scorrono in profondità.

Dopo circa 1 ora e 30 minuti arriviamo al nostro albergo, il “Suhaku Inn“, dove passeremo la notte. Essendo un albergo tradizionale cogliamo l’occasione per degustare una tipica cena Giapponese e dormire su Futon.

Camera tradizionale Giapponese
Camera tradizionale Giapponese

Non ero mai stata in uno Ryokan e sinceramente non sapevo proprio cosa aspettarmi, devo dire tuttavia che è stata veramente una bellissima esperienza che consiglio di fare almeno una volta durante il vostro viaggio.

Dopo il check-in ci vengono offerto tè, caffè e dolcetti molto buoni : ottimo inizio mi sono detta !!!. Prima di salire in camera ognuno sceglie il suo yukata, una sorte di pigiama con cui recarsi al Onsen. Chi vuole lo può indossare anche per girare nel Ryokan o cenare, anzi direi che è la prassi comune.

Entrati nella nostra camera in stile tipicamente giapponese, abbiamo subito tolto le scarpe ed indossato le ciabatte perché il pavimento in tatami (paglia intrecciata) non può essere calpestato con le scarpe. Nella stanza non c’è il letto, il futon, letto tipico giapponese posato sul pavimento, appare miracolosamente al nostro rientro in camera dopo cena!

Mentre noi siamo rimasti in camera a rilassarci aspettando l’ora della cena, altri hanno approfittato della possibilità di provare l’Onsen – le terme giapponesi. La parola Onsen significa sorgente d’acqua calda; un bagno in un onsen non è tuttavia paragonabile ad un bagno fatto in maniera tradizionale perché bisogna rispettare alcune regole. Prerogativa fondamentale del Ryokan e dell ‘onsen è quello di offrire relax dopo una lunga giornata per musei, templi e santuari e dopo aver camminato per kilometri! Farlo in acque termali bollenti è sicuramente più rinvigorente di un semplice bagno caldo! Chi nel nostro gruppo lo ha provato ne è rimasto veramente soddisfatto.

Yukata e cena kaiseki
Yukata e cena kaiseki

Alloggiare in un Ryokan dà la possibilità di provare la cucina kaiseki, cucina tradizionale giapponese, indossando lo yukata. La nostra cena è stata servita in una saletta riservata al nostro gruppo ma, a differenza delle solite tavolate, ogni coppia aveva il suo tavolo.

Cena kaiseki
Cena kaiseki

La cucina kaiseki è come un quadro d’autore, tante piccole porzioni servite tutte insieme e ognuna nel suo piccolo piattino. I sapori, i colori e la disposizione di ogni piatto è in perfetta armonia. Le pietanze sono preparate con cibi locali in base alla stagione, presentate in modo da stuzzicare la vista, il gusto e l’olfatto. Ci sono verdure di stagione, riso, carne, sashimi, pesce ed una zuppa, il tutto perfettamente bilanciato. Personalmente non sono riuscita a finire nonostante fossero porzioni piccolissime.

Dopo cena si decide di andare a esplorare i dintorni e magari, se capita, bere qualcosa tutti insieme in un locale. Con nostra grande sorpresa ci rendiamo conto che in giro non c’è proprio nessuno, il buio é pressoché assoluto ed a un certo punto davanti a noi si presenta quello che, nell’immaginario collettivo, sembra essere un castello abitato dai fantasmi!! Invece é lo stupendo Castello di Takashima, costruito da Lord Hineno nel 1592, noto per essere il castello più alto mai costruito in Giappone. Questo castello è anche conosciuto come il “castello galleggiante”, costruito su una piccola isola del lago Suwa collegata alla riva da un unico lembo di terra. Il clan Suwa governò l’area intorno al lago Suwa fino al 1869. Negli anni 70 del XIX secolo, il castello fu smantellato per ordine del governo Meijiù. Successivamente è stato restaurato e riportato alla sua forma originale.

Castello di Takashima
Castello di Takashima

Rientrando in camera troviamo il nostro Futon allestito mentre eravamo a cena. A dire il vero non sapevo come avremmo passato la notte dormendo praticamente a terra e su un materasso piuttosto sottile noi che abitualmente dormiamo su un letto super comodo!!

Futon e Tatami
Futon

Il risveglio è stato, a dire il vero, bellissimo, non ho mai dormito tanto bene!! Che abbia contribuito anche la stanchezza per aver camminato tutto il giorno?? Comunque sia devo ammettere che dormire alla giapponese dà molti benefici e migliora la qualità del sonno.

La colazione, a gusto mio, è stata un pochino impegnativa perché è praticamente un pranzo con riso, zuppa di miso, verdure, pesce e tofu! Sicuramente sarà una colazione naturale e molto equilibrata ma personalmente preferisco una colazione continentale.

La nostra signora omnipresente
La nostra signora omnipresente

E mentre la signora (credo fosse la proprietaria del Ryokan) ci saluta il nostro pullman prosegue verso la nostra prossima meta. Ester e Andrea i nostri accompagnatori dell’agenzia https://www.ilviaggiochetimanca.com/ , visto che qualcuno aveva avuto difficoltà con la colazione tradizionale, hanno pensato di svaligiare il piccolo negozio all’interno dell’albergo acquistando brioches, banane e succhi di frutta per poi offrirli a tutti. Grazie ragazzi siete stati , come sempre , super attenti a esaudire ogni esigenza dei partecipanti a questo splendido tour.

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